L'HOVERCRAFT C.3O - Anno 1971

HOVERCRAFT C.3O - Anno 1971






L'hovercraft è entrato nella mia vita per caso. Leggendo un articolo sul giornale venni a conoscenza che un veicolo veloce attraversava la Manica dalla Francia all'Inghilterra con centinaia di passeggeri a bordo, sfiorando le onde del mare, spinto da motori a reazione.


Fatte alcune ricerche scoprii che si trattava di un veicolo a cuscino d'aria , che non era una barca e nemmeno un aereo, ma sfruttando l'effetto suolo, scivolava velocemente non solo sull'acqua, ma anche su terra, paludi e neve. Gli inglesi sono stati i primi a fare la sperimentazione di questi veicoli chiamati hovercraft.


La cosa mi incuriosì e cercai di studiare la possibilità di realizzare lo stesso veicolo in dimensioni ridotte: feci qualche schizzo e poi passai al progetto di un piccolo hovercraft per due persone.


Mi procurai della lamiera in alluminio , angolari, rivetti, ma servivano anche dei motori e delle eliche: dove trovarli? La soluzione meno costosa fu quella di recuperare dei motori di Lambretta e trasformarli secondo le mie esigenze. Preparato il primo motore, lo applicai alla mia canoa con l'aggiunta di un'elica aerea e feci varie prove di collaudo in mare. Le eliche invece le ho intagliate dal legno a mano.


Nel giro di tre anni l'hovercraft fu ultimato e pronto all'uso.


Le prime prove soddisfacenti furono fatte in un prato e nel parcheggio di un supermercato. Meno soddisfacenti furono le prove in mare per la quantità di spruzzi d'acqua che il veicolo sollevava e per il baricentro troppo alto.


Mi fu anche concesso l'onore di presentarlo alla fiera di Milano nell'aprile 1974 . Grande fu la curiosità del pubblico e l'interessamento del direttore della rivista "Alluminio 4", il quale vista la scarsa qualità del materiale utilizzato, si offrì di procurarmi gratuitamente dell'alluminio più idoneo dalla sua ditta, per il prossimo hovercraft che già stavo progettando; inoltre pubblicò sulla sua rivista un articolo relativo al C 30.


Una circostanza curiosa e particolare fu quella di scoprire che , tra i pochissimi costruttori di Hovercraft in Italia, nella mia zona c'erano altre tre persone che avevano avuto la stessa mia idea e avevano a loro volta costruito degli hovercraft : Gianni Marzorati, Edgardo Bardina e Cesare Tacchella.

Da allora ci siamo sempre frequentati e siamo rimasti amici.